Cesare Pavese nasce a S.
Stefano Belbo il 9 Settembre 1908: qui il padre, cancelliere di
tribunale a Torino, ha un piccolo podere che per tutta
l'infanzia sarà per lo scrittore la sede delle sue vacanze
estive, mitizzata e sempre nei suoi scritti.
Pavese si rivela un ragazzo timido, amante dei libri, della
natura e sempre pronto ad isolarsi dagli altri, a nascondersi, a
inseguire farfalle e uccelli, a sondare il mistero dei boschi.
Si laurea a Torino, con una tesi sulla poesia di Walt Withman.
Insegna saltuariamente in vari istituti medi statali, ma, poiché
non è iscritto al partito fascista, deve ripiegare sugli
istituti privati.
Nel 1933 comincia a lavorare, insieme a Carlo Levi, Massimo
Mila, Leone Ginzburg e altri, alla casa editrice Einaudi, ma nel
1935 viene arrestato perché coinvolto in attività antifasciste.
Condannato al confino a Brancaleone, in Calabria, vi resta fino
al Marzo del '36.
Inizia intanto a registrare un diario "Il mestiere di vivere" e
al ritorno dal confino sfiora il suicidio perchè la donna da lui
amata si era sposata.
In seguito scrive: "Lavorare stanca", "Paesi tuoi" "Feria
d'agosto".
Dopo la caduta del fascismo si rifugia con la famiglia nel
Monferrato e continua la sua produzione con " Dialoghi con Leucò",
"Verrà la morte e avrà i tuoi occhi", "Il compagno" (premio
Salento 1938), "Prima che il gallo canti", "La bella estate",
"La luna e i falò".
Nello 1949 vince il Premio Strega con il volume "La bella
estate".
Il 27 Agosto 1950 muore suicida in una camera al secondo piano
dell'hôtel Roma a Torino lasciando solo un'annotazione, sulla
prima pagina dei "Dialoghi con Leucò", sul comodino della stanza
«Perdono tutti e a tutti chiedo perdono.».
Libri di Cesare Pavese |