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Stanice tajga

Hůlová, Petra

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[ Consiglio per un libro di Lucie Procházková ] Per iniziare, devo ammettere che ho trovato la foto sulla copertina di questo libro poco chiara.La parola “taiga” nel titolo del romanzo di  Petra Hůlová è scritta con una “t” minuscola (in ceco soltanto i nomi propri hanno la maiuscola) e sta per Charyn, un villaggio che si trova nella taiga ed è a diverse migliaia di chilometri dalla città di Taiga.La storia della “Stazione Taiga” si snoda in due linee temporali che si intrecciano. Una ha luogo nel 1946; quando Hablund Doran, un danese idealista e senza esperienza, si inoltra profondamente nella taiga per girare un documentario, ma non ritorna indietro. 60 anni dopo, il suo compatriota Erske Jenkel, che è uno studente di antropologia, decide di ritrovarlo.Tecnicamente, il libro è suddiviso in capitoli che prendono il titolo da alcuni dei personaggi-chiave. Includono Hablund: sua moglie Mariane, che è rimasta in Danimarca. Erske, così come Fedorek, il  “pravódnik” o “děžurny” del treno (qualcosa tra il bigliettaio e il cameriere), che lavora sulla ferrovia Trans-Siberiana, ed è sposato con famiglia a Charyn.Le descrizioni dei destini dei personaggi danno una visione della vita nelle remote regioni della Russia e di come essa sia cambiata negli ultimi 60 anni, o piuttosto, di come in qualche modo non sia cambiata affatto. Città e villaggi come Charyn sono di fatto totalmente dipendenti da questa linea ferroviaria. L’evento più grande è quando il treno si ferma per pochi minuti alla locale stazione. Malgrado il progresso esitante di Internet e delle altre conquiste moderne, le persone vivono ancora in un isolamento quasi completo dal mondo esterno.L’autore gradualmente rivela il corso degli eventi. Eventi nei quali le vite degli abitanti di Charyn interagiscono con quelle di Hablund e Erske in vari modi. Inoltre Hůlová non ha timore di descrivere lo sfondo politico, in particolare quello degli ultimi anni ’40. E si dedica al tema delle politiche sovietiche attraverso le minoranze, quando raffigura la vita tra gli abitanti del luogo ed i nuovi “colonizzatori”.Nel capitolo “Mariane”, viene data al lettore anche una descrizione del viaggio di Hablund visto dalla prospettiva della moglie.Anche se questo libro è molto avvincente, credo che i lettori che non hanno avuto contatti con le realtà della Russia possano avere un pò di problemi a leggerlo. Anche l’uso di alcuni termini – ad esempio, pravódnik, účastek – può causare alcune difficoltà. Per questa ragione, penso che il romanzo avrebbe dovuto avere almeno un piccolo glossario. Parlando in generale, penso che tutti coloro che sono stati in Russia o che sono particolarmente interessati alla Russia si godranno il racconto. Benché nella mia opinione è un po’ un peccato, dal momento che non ci sarebbe voluto molto per rendere il libro più accessibile ad un pubblico più vasto.  

[ Informazioni sul libro ] Hůlová, Petra: Stanice tajga. (original language: čeština) Torst, Praha, 2008 . ISBN: 978-80-7215-336-7.


Questo libro è ...

Genere: romanzo
Lingue (consiglio di lettura): Inglese, Tedesco, Francese, Italiano, Ungherese, Danese, Sloveno


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