Crauss.
treccia russa/ e poi in novembre
qualcuno guarda con sospetto al tuo
cacau e va a pisciare. intere figure gialle scorrono
nella stanza dall'orinatoio, il ragazzo scarno d'anca
appena può trattenere, quel che i jeans serpeggianti ti
promettono. due guance simil cannella sembrano di saperlo,
sul muro luccica egoïste in minuscole giganti,
blu, esteso. Ubriaco qualcuno cerca posto. poi
pioggia di maszlo. la sredzki, sprofondati, nel braccio di un
rushhour dorato.
Qualcuno sceglie, se la svigna
nella husemannstrasse, i riccioli russi già
bagnati. poi una pausa nel mormorio stanco, l'
atmosfera tutta morbida, la vescica piena. chi rideva
un attimo fa, ordina in fretta. l'assettato sputa, poi
si libera qualcosa (tuo cacau quasi freddo). una coppietta si ferma:
nella finestra rispecchia il figlio dell'oste rosso come mela da forno.
il conto in piedi, il bilancio sulla via di ritorno – dappertutto
è bello, solo qui va bene cosi.
(trad: J.Jung)
Deutsche Fassung: russischer zopf/ und dann im november
Crauss. 28.03.2007 Druckansicht 

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